Nel 1844 a Rochdale, in Inghilterra, un gruppo di lavoratori (gli ormai leggendari “Probi Pionieri”) che provengono da un’esperienza imprenditoriale fallimentare nell’ambito del tessile, decidono di riprovare a fare impresa ma in modo “diverso”: nasce così la loro cooperativa di consumo, quella che è considerata “la prima società cooperativa” della storia.
Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata e molta.
Oggi sono attive in tutto il mondo oltre 2,6 milioni di imprese cooperative che garantiscono più di 250 milioni di posti di lavoro mettendo insieme oltre 1 miliardo di soci, generando ricchezza per 3 miliardi di dollari annui.
Ci sono elementi distintivi della cooperazione che ne fanno una forma di impresa unica:
- il mutualismo, ossia la libera collaborazione di più persone per il raggiungimento di un fine;
- il principio democratico che fa sì che nella cooperazione viga un principio di "governo" su base capitaria ("una testa un voto") e non su base capitalistica (il denaro versato a capitale).
Fin dalla loro nascita, le cooperative sono state non solo istituzioni economiche, ma anche attori sociali, esplicitamente impegnati nell’affrontare i problemi delle comunità locali e di gruppi di soggetti che si trovavano in uno stato di bisogno.
I valori con cui i Probi Pionieri hanno costituito la prima cooperativa sono iscritti nella genetica del modello cooperativo e nel 1995 l'Alleanza Cooperativa Internazionale ha definito la “Dichiarazione di identità cooperativa” dando anche una definizione a questa forma d’impresa:
“Una cooperativa è un'associazione autonoma di individui che si uniscono volontariamente per soddisfare i propri bisogni economici, sociali e culturali e le proprie aspirazioni attraverso la creazione di una società di proprietà comune e democraticamente controllata”.
Per approfondire: i princìpi della cooperazione.
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