Servizi in convenzione: ora le amministrazioni scelgano qualità e sostenibilità

Servizi in convenzione: ora le amministrazioni scelgano qualità e sostenibilità

Il Codice del terzo settore consente di evitare affidamenti basati solo sulla concorrenza di mercato e privilegiare la "sussidiarietà orizzontale" e la coprogettazione locale.

giovedì 29 aprile 2021

C'è una novità importante per le cooperative, i comuni e i cittadini che beneficiano di molti servizi gestiti in convenzione: con le nuove Linee guida del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ora gli amministratori locali potranno scegliere il principio della "sussidiarietà orizzontale", ossia di collaborare con realtà legate al territorio, anziché la regola della sola concorrenza economica.

 

Lo comunica Confcooperative Rovigo, in una lettera della presidente Cristina Santi, inviata in questi giorni alle amministrazioni locali. Lettera che dà voce alle molte cooperative della provincia che vedono in questa novità legislativa la possibilità di valorizzare finalmente la sussidiarietà e la collaborazione tra gli enti.

Non è un mistero, infatti, che il principio della "cieca concorrenza di mercato" finisca spesso per favorire competitor geograficamente lontani, non certo in base alla qualità dei servizi. "Le recenti aggiudicazioni di gare d'appalto - scrive la presidente di Confcooperative Federsolidarietà - relative ad importanti servizi quali asili nido comunali, accompagnamento socio educativo, assistenza domiciliare, centro antiviolenza, hanno avuto come vincitrici cooperative geograficamente lontane".
E non si tratta semplicemente di scarsa competitività delle realtà locali. Anche perché, come evidenzia Santi, "nel mentre alcune scelte politiche portano alla fine di esperienze cooperative locali, dall'altro le nostre stesse cooperative sociali locali sono sovente chiamate in causa da amministratori, chiedendo collaborazioni in progetti di reinserimento lavorativo".


Ora, però, le amministrazioni locali hanno la possibilità di utilizzare strumenti di gestione dei servizi basati sulla collaborazione. Il decreto pubblicato dal Ministero il 31 marzo scorso, ossia le Linee guida sull’applicazione del Codice del Terzo settore, è molto chiaro: la scelta degli strumenti è “un’opzione politica propria della pubblica amministrazione” che può privilegiare il principio della concorrenza “o, in alternativa – recita il testo – il principio di sussidiarietà orizzontale”. Testo che recepisce una sentenza della Corte costituzionale, che puntava proprio a “smorzare la dicotomia conflittuale tra i valori della concorrenza e quelli della solidarietà”.
In altre parole, le amministrazioni locali possono liberamente scegliere. Da qui l’appello di Confcooperative Rovigo ad un confronto, per avviare una nuova stagione di relazioni basata sul modello della collaborazione: “Più adatto e coerente con uno sviluppo sostenibile, economico e di welfare – scrive Santi – del territorio polesano e delle comunità locali”.