Dal caos alle nuove opportunità: il confronto tra cooperative a Rovigo

Dal caos alle nuove opportunità: il confronto tra cooperative a Rovigo

Dal caos possono nascere nuove opportunità. Ma come cogliere la sfida dei cambiamenti, senza farsi travolgere? Il racconto delle cooperative di Rovigo. 

venerdì 14 novembre 2025

Dal caos possono nascere nuove opportunità. Ma come cogliere la sfida dei cambiamenti, senza farsi travolgere? Su questo si sono confrontate le cooperative di Rovigo nella sesta tappa del roadshow "Capitalismo Sociale 5.0. Paesaggi dentro i territori". 

«Noi abbiamo uno scopo ulteriore, che va oltre le finalità delle altre imprese. E' l'impegno sociale», le parole con cui ha aperto i lavori Lorenzo Liviero, presidente della Federazione del Nord Est. La natura cooperativa, ha ricordato, porta con sé un duplice dovere costituzionale: tutelare il risparmio e svolgere una funzione sociale, priva di fini speculativi. Un modello che si integra perfettamente con la territorialità, elemento distintivo delle Bcc: raccogliere risparmio in un’area circoscritta e reinvestirlo nello stesso territorio, rafforzando fiducia e legami comunitari.

 

La risposta delle cooperative al caos

L’incontro - una delle otto tappe venete organizzate dalla Federazione e da Confcooperative Veneto - si è svolto nella sede di Zico, impresa sociale di Rovigo. Al centro un confronto tra imprese cooperative su "Il caos come nuova regola di mercato”, partendo dal libro di Ferdinando Azzariti, docente a Ca’ Foscari e presidente di Salone d’Impresa, che ne è stato anche il moderatore. Alle radici del caos, i cambiamenti frenetici imposti da globalizzazione, ipercompetizione, crisi internazionali, pandemie, inflazione e rivoluzioni tecnologiche. Come affrontarli?

Per tutte le imprese questi cambiamenti comportano vere e proprie sofferenze. Ma una situazione di difficoltà può stimolare creatività, spirito di adattamento e innovazione. Tra i casi più eclatanti, l'invasione del granchio blu nel Delta del Po, che nell'arco di pochi mesi ha messo in ginocchio un'economia delicata, basata sull'ecosistema locale. Come ha raccontato Gianluca Travaglia della cooperativa pescatori di Scardovari, la nuova specie ha completamente azzerato intere produzioni e messo in ginocchio un'economia basata sulla pesca. Ma oggi i pescatori stanno iniziando a trattare e vendere il granchio blu, grazie alla realizzazione di un impianto di lavorazione, dal quale il prodotto viene venduto all'estero, in particolare in Asia.  

Anche la cooperativa Il Sole ha affrontato una profonda crisi: colpita nel 2018 dal mancato pagamento di un grande credito, la cooperativa ha vissuto anni complessi fino al 2024. La risposta, ha raccontato il presidente Alessandro Berta, è stata duplice: diversificare i servizi offerti e portare avanti una causa legale poi vinta. Risultato: solidità finanziaria recuperata e un modello più resistente agli shock.

Mary Toso della cooperativa sociale Elianto ha raccontato come la sua realtà abbia affrontato la pandemia: aumentando i servizi essenziali per i clienti, garantendo continuità operativa, investendo in formazione interna e soluzioni digitali, migliorando efficienza e capacità di risposta alle nuove esigenze.

Con Beatrice Damiani, vicepresidente di Zico, le cooperative si sono confrontate anche sul futuro e sulle prospettive. Ad esempio Fioritalia, rappresentata dalla presidente Michela Zonato, ha ripercorso le tappe di una progressiva digitalizzazione dei processi, che ha migliorato efficienza, organizzazione e competività. 

 

Le cooperative del Polesine

Le quattro cooperative presenti (Il Sole, Elianto, Pescatori Delta Padano e Fioritalia) insieme valgono quasi 12 milioni di fatturato, danno lavoro a 84 dipendenti e rappresentano 236 soci. In Polesine, Confcooperative aggrega 100 cooperative per un totale di circa 5.000 soci, 2.500 addetti e oltre 250 milioni di valore della produzione.